Silvia Giacomelli e Alice Tantardini
CONVIVENZA PACIFICA TRA LE RELIGIONI
E’ davvero possibile?
<<Nessuno prenda a pretesto la religione per le proprie azioni contrarie alla dignità dell’uomo e ai suoi diritti fondamentali, in primo luogo quello alla vita ed alla libertà religiosa di tutti. La pacifica e fruttuosa convivenza tra persone e comunità appartenenti a religioni diverse è non solo auspicabile, ma concretamente possibile e praticabile>>
Papa Francesco, 21 settembre 2014
UNA CRONOLOGIA DEGLI ULTIMI ATTACCHI TERRORISTICI IN EUROPA
- 25 luglio 1995: una bomba nella stazione di Saint-Michel della metropolitana di Parigi uccide otto persone e ne ferisce 150. L’attentato fu parte di una serie di attacchi rivendicati dal gruppo islamico armato dell’Algeria.
- 15 agosto 1998: una bomba posizionata dai ribelli dell’Irish Republican Army uccide 29 persone nella città di Omagh, nell’attacco più mortale del conflitto decennale tra cattolici e repubblicani nell’Irlanda del Nord.
- 11 marzo 2004: una serie di bombe posizionate sui binari e sui treni regionali di Madrid nelle stazioni di Atocha, El Pozo, Santa Eugenia uccidono 191 persone.
- 7 luglio 2005: sono 52 i pendolari uccisi in quattro attentati suicidi che colpiscono tre diverse stazioni della metropolitana e un autobus a Londra.
- 22 luglio 2011: l’estremista antislamico Anders Behring Breivik uccide 69 persone in una sparatoria dell’isola di Utoya, in Norvegia e altre otto con una bomba artigianale a Oslo.
- 2 novembre 2011: gli uffici della redazione di Charlie Hebdo a Parigi sono distrutti da una bomba molotov dopo la pubblicazione di una vignetta satirica sul profeta Maometto, nessun ferito.
- 11-19 marzo 2012: un uomo armato che afferma di avere legami con Al Qaeda uccide tre studenti ebrei, un rabbino e tre militari a Tolosa, nel sud della Francia.
- 22 maggio 2013: due estremisti di Al Qaeda uccidono a colpi machete un soldato di ventiquattro anni reduce dell’Afghanistan a Londra.
- 24 maggio 2014: quattro persone sono uccise al museo ebraico di Bruxelles per mano di un uomo armato di kalashnikov. L’accusato è un ex militare francese legato al gruppo terroristico stato islamico in Siria.
- 7 gennaio 2015: alcuni uomini armati hanno attaccato con armi da guerra la redazione del settimanale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi in Francia. Il bilancio delle vittime è di almeno dodici morti e dieci feriti di cui alcuni gravi.
- 13 novembre 2015: alcuni gruppi armati dell’ISIS a Parigi sono responsabili di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di sei sparatorie in diversi luoghi pubblici, fra le quali la più sanguinosa è avvenuta presso il teatro Bataclan. Negli attacchi sono rimaste uccise 130 persone e 368 feriti, di cui 80 portati in ospedale in gravi condizioni.
In seguito all’ultimo attentato di Parigi, numerosi musulmani sono scesi in piazza per manifestare contro lo Stato Islamico. L’hashtag che hanno lanciato “#notinmyname” (non nel mio nome) ha voluto significare che non tutti i credenti in Allah sono terroristi.
☮ INSIEME PER LA PACE ☮
- 27 ottobre 1986, Assisi: Papa Giovanni Paolo II e i rappresentanti delle diverse chiese e comunioni cristiane si riuniscono per la giornata mondiale di preghiera per la pace.
- 24 gennaio 2002, Assisi: nuovamente Giovanni Paolo II e i rappresentanti delle varie religioni del mondo si riuniscono per pregare insieme per la pace.
- 24 febbraio 2002: il Papa scrive una lettera ai capi di stato e di governo delle numerose nazioni che erano rappresentate dagli esponenti religiosi durante la giornata mondiale di preghiera per la pace.
IL DECALOGO DI ASSISI PER LA PACE
1. Ci impegniamo a proclamare la nostra ferma convinzione che la violenza e il terrorismo si oppongono al vero spirito religioso e, condannando qualsiasi ricorso alla violenza e alla guerra in nome di Dio o della religione, ci impegniamo a fare tutto il possibile per sradicare le cause del terrorismo.
2. Ci impegniamo a educare le persone al rispetto e alla stima reciproci, affinché si possa giungere a una coesistenza pacifica e solidale fra i membri di etnie, di culture e di religioni diverse.
3. Ci impegniamo a promuovere la cultura del dialogo, affinché si sviluppino la comprensione e la fiducia reciproche fra gli individui e fra i popoli, poiché tali sono le condizioni di una pace autentica.
4. Ci impegniamo a difendere il diritto di ogni persona umana a condurre un'esistenza degna, conforme alla sua identità culturale, e a fondare liberamente una propria famiglia.
5. Ci impegniamo a dialogare con sincerità e pazienza, non considerando ciò che ci separa come un muro insormontabile, ma, al contrario, riconoscendo che il confronto con la diversità degli altri può diventare un'occasione di maggiore comprensione reciproca.
6. Ci impegniamo a perdonarci reciprocamente gli errori e i pregiudizi del passato e del presente, e a sostenerci nello sforzo comune per vincere l'egoismo e l'abuso, l'odio e la violenza, e per imparare dal passato che la pace senza la giustizia non è una pace vera.
7. Ci impegniamo a stare accanto a quanti soffrono per la miseria e l'abbandono, facendoci voce di quanti non hanno voce e operando concretamente per superare simili situazioni, convinti che nessuno possa essere felice da solo.
8. Ci impegniamo a fare nostro il grido di quanti non si rassegnano alla violenza e al male, e desideriamo contribuire con tutte le nostre forze a dare all'umanità del nostro tempo una reale speranza di giustizia e di pace.
9. Ci impegniamo a incoraggiare qualsiasi iniziativa che promuova l'amicizia fra i popoli, convinti che, se manca un'intesa solida fra i popoli, il progresso tecnologico espone il mondo a crescenti rischi di distruzione e di morte.
10.Ci impegniamo a chiedere ai responsabili delle nazioni di compiere tutti gli sforzi possibili affinché, a livello nazionale e a livello internazionale, sia edificato e consolidato un mondo di solidarietà e di pace fondato sulla giustizia
FONTE: LIBRERIA EDITRICE VATICANA
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