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venerdì 19 febbraio 2016

CONVIVENZA TRA CULTURE E RELIGIONI DIVERSE

«La pacifica e fruttuosa convivenza tra persone e comunità appartenenti a religioni diverse è non solo auspicabile, ma concretamente possibile e praticabile». (Papa Francesco)


Nessuna civiltà potrà essere considerata tale se cercherà di prevalere sulle altre.(Gandhi)


Le differenze reali di tutto il mondo oggi non sono tra ebrei e arabi; protestanti e cattolici; musulmani, croati, e serbi. Le differenze reali sono tra coloro che abbracciano la pace e coloro che vorrebbero distruggerla; tra coloro che guardano al futuro e coloro che si aggrappano al passato; tra coloro che aprono le loro armi e le persone che sono determinati a ripudiarle.(William J. Clinton)


“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli.”
MARTIN LUTHER KING


Testimonianze di persone di origine e religione diversa conosciute in tutto il mondo con uno stesso ideale di convivenza e pace ….. nonostante questo nel mondo si continuano a ripetere atti di violenza tra religioni diverse e culture diverse …...


La diversità e la non conoscenza spaventano. Le soluzioni di fronte a questa paura possono essere due: Chiudersi in sè o aprirsi al nuovo e assorbirne gli aspetti positivi:


-Chi sceglie la prima strada si convince che la sua realtà è "superiore", che tutto ciò che non conosce la può intaccare e la difende in modo cieco e sterile, a suon di colpi d'arma da fuoco, di integralismo, di banalità. Di questa categoria fanno parte tanto gli integralisti islamici quanto gli italiani terrorizzati dagli stranieri nel nostro paese, quelli che si nascondono dentro le frasi fatte del tipo "vengono qui e ci rubano il lavoro". Quelli che non hanno mai messo piede in Chiesa, ma impallidiscono se si parla di togliere il crocifisso dagli edifici pubblici. Quelli che tappezzano i muri delle nostre città di scritte che sono un insulto alla dignità umana.


-L'altra soluzione, quella dell'apertura e dell'arricchimento, è invece quella praticata da chi sa che il mondo ha mille colori e sfumature, tutti talmente belli che sarebbe un peccato non conoscerli. Di questa categoria fanno parte coloro che sono sempre alla ricerca del confronto, quelli che assaggiano le cucine straniere, quelli che leggono i libri di autori sconosciuti per cercare di capire certi meccanismi e certe mentalità. Quelli che viaggiano con la mente aperta, che assaporano i profumi. Solo nella convivenza pacifica è possibile percorrere la seconda strada, confrontarsi realmente e permettere che le culture si integrino e si arricchiscano vicendevolmente.


Fatti accaduti realmente come Le Crociate e le guerre europee di religione fanno parte della storia mondiale.
Se consideriamo solo la seconda parte del secolo XX, constatiamo che la violenza interreligiosa nel mondo si è diffusa molto. Violenza fra indù e musulmani in India, fra buddisti e indù nello Sri Lanka, fra cristiani e musulmani nelle Filippine, in Indonesia e nella ex Jugoslavia, violenza infra-cristiana in Irlanda, fra ebrei e musulmani in Medio Oriente, fra buddisti e cristiani in Birmania. ci sarebbero molti altri fatti da citare ma la lista sarebbe lunghissima …… comunque voglio dire che sotto tutta questa violenza “religiosa” in realtà ci sono e ci sono stati sempre degli altri interessi:


Esistono sempre cause socioeconomiche e politiche al fondo dei conflitti religiosi 
La religione li giustifica e vi aggiunge sue proprie ragioni. Per questo, adotteremo qui un approccio ampio nello sforzo di capire la violenza religiosa.A volte, la stessa religione può diventare causa di divisione e di conflitto. Ogni religione ha gruppi fondamentalisti. Fondamentalisti sono i difensori di quegli elementi che essi definiscono i fondamenti della loro religione, quando sentono che sono attaccati.
Sistemi di pregiudizio. Ad accentuare questo stato di malessere, che si traduce nel rifiuto o nell'emarginazione di chi appartiene ad altre etnie e culture, concorre, in misura determinante, l'esistenza di sistemi di pregiudizio, che hanno ascendenze storico-sociali remote e che si sono sedimentati nel profondo delle coscienze dando vita a processi mentali e a strutture comportamentali. Le difficoltà di incontro e di dialogo tra culture diverse non sono addebitabili soltanto alla cattiva volontà dei singoli, ma vanno fatte risalire a fenomeni più complessi tanto di ordine strutturale che culturale. Discriminazione e razzismo sono, in ultima analisi, riconducibili alla persistenza del pregiudizio etnocentrico.

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